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Masterclass sui linguaggi teatrali
di Lucilla Giagnoni

Una Masterclass di Faraggiana Formazione e Scuola di Alta Formazione IGEA

MASTERCLASS SUI LINGUAGGI TEATRALI
Tu che mi racconti l’Arte di Narrare = Vita 2.0

Premessa
Un’esperienza non è veramente vissuta fnché non la sai raccontare. E se la sai raccontare la tua vita è vita “aumentata”
Un regalo per tutti: vita 2.0

Presentazione Masterclass

Una storia, la mia. Per dodici anni sono stata una secchiona.
Finché non ero tramortita non alzavo gli occhi dai libri. Ero curiosa, afamata, leggevo, leggevo, imparavo e mi piacevano molto le storie che studiavo.

Ma allo stesso tempo vivevo tutto questo nell’ansia, del giudizio, dei voti, di non sapere mai abbastanza, di non essere mai abbastanza preparata.
Solo quando avevo consumato tutte le mie forze si placava ogni senso di colpa.
Fino alla maturità classica.

Poi sono andata in viaggio premio ad un festival teatrale lontano, in un mitico furgone con i miei amici (a sedici, diciotto anni queste cose ai miei tempi si facevano) e ho visto da vicino il teatro!

Mi è venuta una smania di recuperare la vita, quella che avevo trascurata, perduta, e mi è venuta un’altra fame, quella di fare cose “concrete”, di recuperare la “carne”. Ho deciso che avrei fatto l’attrice e che avrei raccontato storie, quelle che avevano la forza di spalancarmi gli occhi sul mondo, e su di me, storie-apocalissi, storie- rivelazioni.

Il teatro è un modo diverso di raccontare la Storia, perché è fatto di storie. Luogo di corpi e voce, racconto e azione, è cosa unica e irripetibile perché vive nell’ hic et nunc, nel qui e nell’ora Le storie a teatro non si incagliano nei labirinti della mente logico razionale ma passando dal cuore, arrivano a tutte le membra, ti fanno rimembrare, qui, ora, adesso: il teatro è il luogo in cui ci si allena a ricordare, ad attivare le corde del cuore.

E lo si fa tutti insieme nello stesso spazio perché qualcuno, là sul palco, ci sta raccontando una storia, la “nostra storia” e ci fa “vedere”.
Teatro e Arte del Racconto: non più formule astratte, defnizioni o teorie.
Non scoprire che cosa siamo, ma chi siamo. Agguantare la nostra unicità.

Imparare a raccontare e ad ascoltare storie, scoprendo di avere un corpo, una vita da vivere e di essere persone uniche al pari di ogni altra, è entrare in “una comunicazione delle unicità che è già al tempo stesso relazione”. (Adriana Cavarero, A più voci. Filosofa dell’espressione vocale, Feltrinelli Milano 2003)

Raccontare per scoprire chi siamo, sollevare il velo e vivere l’esperienza della rivelazione. Raccontare per consegnare a chi ascolta il dono prezioso di riuscire a vedere oltre il velo. Raccontare: lo sto facendo da una vita, e ogni volta, per me, è tornare a vivere.

Una maestra di storie: Clarice Lispector

Conosciamo grandissimi narratori e narratrici, ma Clarice Lispector, ucraina, ebrea, russa, brasiliana, è, per me la più grande di tutti. Certo, per me.
Mi è bastato scoprire che, giovanissima, si era data una missione: trovare o inventare (che poi è la stessa cosa) quale fosse la parola per dire quel sentimento che ti prende quando una persona che non sopporti ti bussa alla porta e ti dà con gioia un regalo che tu non vuoi, ma che non puoi non accogliere dalle sue mani.

Non c’è guida più grande per imparare l’arte del raccontare: Lispector ci conduce attraverso sensazioni, emozioni, sentimenti, esperienze, catturando dettagli che solo pochissimi sono stati in grado, non solo di raccontare, ma anche semplicemente di sperimentare, cogliere o vedere.

Maestra di narrazione e di vita.

Programma

Creare racconti a partire dalla propria esperienza.
Esperienza, bio memoria e racconto.
Esercizi sul corpo, sullo spazio, sulla voce, sulla lettura.
I racconti di Clarice Lispector: mise en espace individuale di un breve passaggio o, collettivo, di un intero racconto.

Obiettivi

– Acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé attraverso l’atto performativo. – Acquisizione degli elementi fondanti la narrazione.
– Acquisizione di tecniche espressive relative al linguaggio teatrale.
– Acquisizione di tecniche ed esercizi per avere un corpo in comunicazione.

MODALITÀ D’ATTUAZIONE

Il lavoro si svolgerà a partire dagli elementi base del lavoro dell’attore: Immaginazione, Memoria, Corpo, Voce, Parole, Presenza. Perciò si chiede di partecipare vestiti con abiti comodi che permettano il movimento nello spazio. Il lavoro sarà corale e individuale. Dall’elaborazione e improvvisazione di brevissimi racconti a partire da ricordi personali, sollecitati da un tema che verrà dato, si passerà a lavorare sulla voce, sul movimento (il corpo nello spazio) per concludere con la realizzazione di una breve mise en espace di un passaggio di un racconto di Clarice Lispector.

Dunque è richiesto che ciascuno dei partecipanti selezioni e se possibile impari a memoria un breve brano di un racconto di Clarice Lispector tratto dalla raccolta La passione del corpo della durata massima di 2 minuti.

Per chi volesse approfondire, consiglio anche la lettura dei racconti nella raccolta Legami familiari, ma, ripeto che i materiali su cui lavoreremo saranno passaggi da La passione del corpo.

ASPETTI ORGANIZZATIVI
COORDINAMENTO: SCUOLA IGEA
CONDUZIONE: LUCILLA GIAGNONI
PARTECIPANTI: Un minimo di 12 partecipanti e un massimo di 20

DURATA: 2 week end per un totale di 22 ore
sabato 25 e domenica 26 maggio
sabato 8 e domenica 9 giugno

Sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.30 Domenica dalle 10.00 alle 14.00

SPAZIO: Novara, via Chinotto 16 a 15 minuti a piedi dalla stazione, a 5 minuti in macchina dalla uscita dell’autostrada Novara est

COSTO: € 200,00 +iva 22% a partecipante, fatturati da Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana e saldati con bonifco bancario

Iscrizioni e/o informazioni: presidente@teatrofaraggiana.it