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Intelligenza emotiva nei sistemi complessi

Sara Mori, Erica F. Poli e Silvia Iaccarino presentano il nuovo percorso di Master Universitario di I livello. Un corso di perfezionamento e aggiornamento professionale erogato interamente online.

Direttore del corso: Sara Mori e Erica F. Poli
Coordinatore del corso: Silvia Iaccarino

Obiettivi e Finalità

La finalità del Master è l’offerta di un percorso didattico universitario per la formazione interdisciplinare e trasversale di professionisti dell’intelligenza emotiva, in grado di integrare questa competenza nei diversi ambiti della cura e della promozione del benessere del singolo e della collettività, nella gestione delle risorse umane, negli ambiti dell’educazione e della comunicazione, in tutti i corpi sociali intermedi e nella tutela della salute sistemica in relazione al fattore umano.
Il Master si propone di promuovere un accrescimento delle conoscenze e un miglioramento delle competenze del professionista, in ambito di pensiero sistemico della complessità e intelligenza emotiva.
I cambiamenti che attendono la società, il mondo dell’educazione, della sanità e del lavoro, nell’immediato futuro, riguardano tanto la capacità di flessibilità e resilienza in relazione alle fenomeniche di crisi, quanto le possibilità di confronto e costruttivo adattamento a sfide globali come digitalizzazione, diversità, inclusione, smart working, cooperazione, sostenibilità, ma soprattutto reale attenzione al benessere dell’individuo, della collettività di cui fa parte, anche in relazione al contesto ecobiopsicosociale.
Per questa ragione il dibattito, sia sul versante scientifico che umanistico, è sempre più orientato all’evidenza della necessità di una transizione verso modelli di pensiero e azione, centrati sul costrutto della intelligenza emotiva, intesa quale capacità di lettura dei fenomeni e intervento a partire dalle emozioni: l’intelligenza emotiva si profila come l’unica intelligenza in grado di porre al centro il valore del benessere del vivente e la rete di interconnessione che sottende la vita in tutte le sue forme.
L’intelligenza emotiva rappresenta quindi una forma di intelligenza complessa, capace di connessione tra processi intellettivi della mente e funzioni affettive, percettive e sensoriali, in una forma empatica in grado di accrescere la coscienza del singolo e delle organizzazioni rispetto alla realtà e all’andamento delle dinamiche autopoietiche e sistemiche del reale.
In questo senso l’intelligenza emotiva si trova al crocevia di saperi che oggi più che mai necessitano di essere unificati e posti in reciproco dialogo: la psicologia, l’antropologia, l’ecologia della mente, le neuroscienze, la biologia, la fisica dei sistemi complessi, sino a spingersi persino alle frontiere delle scienze geopolitiche e della filosofia.
Applicare l’intelligenza emotiva significa “saper pensare bene” poiché la complessità e interdipendenza dei sistemi viventi può essere abbracciata e incontrata solo attraverso categorie di pensiero altrettanto complesso e interconnesso, laterale, circolare e “divergente” dal solo paradigma logico-deduttivo lineare.
Dalla tradizione teoretica di Gregory Bateson, alla scienza di Prigogine, Varela e Maturana, attraverso la sociologia di Edgar Morin sino ai costrutti di Goleman, per giungere alla modernità di scienziati quali Roger Penrose e Claudio Parisi, solo per citare i nomi di due recenti Nobel, è ben consolidata l’acquisizione che la complessità sia la cifra che sorregge tanto le reti neurali del nostro cervello, quanto un alveare, l’ecosistema di una foresta, un organismo aziendale, il clima o le migrazioni dei popoli.
Capire il mondo, e i fenomeni in cui ci troviamo coinvolti, richiede dunque, oltre alle specifiche competenze tecniche del singolo settore di intervento, l’acquisizione di skills emotivi, che attengano al riconoscimento del ruolo che i fattori emotivi giocano nel singolo e nella collettività, nelle rappresentazioni della realtà, nelle leve motivazionali e nel rapporto con le risorse, e l’acquisizione di competenze inerenti la possibilità di padroneggiare tali fattori emotivi.
Tuttavia appare carente, nei percorsi di studi e nei training specialistici, una specifica formazione centrata sull’intelligenza emotiva, che possa offrire una precisa preparazione culturale e applicativa in tal senso.
Questo master si propone esattamente l’intento di formare all’intelligenza emotiva, al pensiero complesso, al management delle emozioni, all’intervento sul fattore relazionale e sistemico, professionisti che possano poi operare, anche in ambiti di specializzazione diversi, ma con il valore aggiunto di una specifica preparazione alla complessità, alla visione sistemica, alla connessione mente-emozioni, che favorisca nella sanità, nella scuola, nelle aziende, la flessibilità, l’empatia, l’umanizzazione dei processi, la sostenibilità sposata all’innovazione e alla creatività.
Il professionista che frequenterà il master, acquisirà capacità di osservazione dei fenomeni in forma sistemica, skills di gestione emotiva e relazionale, competenze in termini di sistemi complessi e neuroscienze emotive che lo predispongano ad essere la figura di riferimento per la tutela del reale benessere dell’ambito in cui si troverà ad operare.
Affinchè questo accada, si rende necessaria, non solo una formazione di contenuti, ma anche l’apprendimento di un nuovo modo di pensare, che tenga conto della non linearità dei processi, della complessità dei sistemi viventi, naturali e anche sociali e della centralità della coscienza in tali processi.
L’intelligenza del singolo e della collettività richiede una espansione verso i territori della intelligenza emotiva, non nel senso puramente emozionale del termine, bensì intesa come capacità di registrare il mondo, sentirlo, e lavorare a partire dalle emozioni, che già nell’ecologia della mente batesoniana, come nella lettura del reale proposta dalle neuroscienze di Damasio, si configurano come fulcro della realtà antropologica in relazione al bios.

L’intelligenza emotiva ingloba e supera la già articolata prospettiva biopsicosociale per dirigersi verso l’interfaccia tra discipline umanistiche e scientifiche per la cura e la promozione del benessere globale, della biodiversità, della ricchezza della complessità del pianeta e delle specie che lo abitano, come delle civiltà umane, sino ai singoli individui, nel rispetto dei concetti di interdipendenza e sostenibilità che, tanto il sapere antropologico, quanto le scienze d’avanguardia, riconoscono sottesi alla vita.
In questa ottica, emerge l’esigenza di formare figure professionali, anche derivanti da differenti background formativi e lavorativi, in grado di progettare e orchestrare interventi trasversali ed eclettici, nei contesti istituzionali e privati, collettivi ed individuali, al fine di promuovere la salute del singolo, delle organizzazioni, dell’ambiente, con la creazione di un valore evidente di tutela del patrimonio ecobioantropologico, di innovazione, sostenibilità e gestione della complessità dell’era postmoderna.
Il master dunque si profila, nel solco di tale esigenza, come percorso di conoscenza e acquisizione di competenze che abbiano una ricaduta significativa nel reale, coniugando in tal senso insegnamenti di didattica frontale, studio individuale e training esperienziali.

Dal momento che i fenomeni complessi non prevedono una unica best practice che garantisca il suo permanere nel tempo, ma richiedono l’aggiustamento continuo dei processi, tra feedback e feedforward, in una circolarità ermeneutica, il master ha anche come prima finalità, attraverso lo studio interdisciplinare, l’apertura della coscienza a processi di pensiero complessi e altamente flessibili, funzione di una capacità di apprendimento costante, adattamento, evoluzione e autopoiesi senza soluzione di continuità, secondo l’idea che non esiste il cammino già tracciato ma il viaggiatore costruisce il cammino camminando.
Il master si colloca dunque in un settore emergente nel quale competenze che spaziano dalla psicologia alle neuroscienze, dall’antropologia alla fisica della complessità interagiscono in una prospettiva sia di ricerca che applicativa.
L’intento del percorso è l’offerta di una formazione integrata nell’intelligenza emotiva, spendibile anche in differenti profili professionali, naturalmente nelle professioni della relazione di aiuto e nella tutela della salute, per il settore pubblico e privato, ma anche in aziende, centri di ricerca, studi di progettazione e consulenza, nelle scuole, nei corpi sociali intermedi.

Obiettivo del Master è la risposta alla domanda di formazione di Professionisti coinvolti nell’ambito sanitario, psicologico, educativo, nel management delle risorse umane, nella comunicazione e nel terzo settore in relazione alla possibilità di accrescere conoscenze, competenze e skills applicativi in termini di intelligenza emotiva e sistemi complessi in una visione altamente integrata, culturalmente ricca e scientificamente solida.
Obiettivo della formazione è anche favorire la capacità di pensiero complesso, nel problem solving e nel decision making in termini di promozione della salute dell’essere umano, della comunità, dell’impresa, dell’ambiente.
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di:
– Padroneggiare i modelli teorici e i costrutti inerenti l’intelligenza emotiva e le sue molteplici sfaccettature
– Padroneggiare le conoscenze teoriche, i modelli e i costrutti sviluppati dalle recenti teorie della complessità in ambito umano e ambientale in modo da acquisire una prospettiva sfaccettata e quanto più possibile aperta ai rapporti interdisciplinari e all’innovazione
– Conoscere le basi neurofisiologiche del sistema emotivo e le recenti acquisizioni delle neuroscienze affettive, quali chiavi di lettura e interpretazione delle dinamiche relazionali individuali e collettive, dell’eutonologia di un singolo o di un sistema
– Conoscere le basi della neuroplasticità e orchestrare interventi sul singolo e sulla collettività in grado di sfruttare il potenziale neuroplastico dell’intelligenza emotiva
– Conoscere i fondamenti dell’ecologia della mente e delle scienze della coscienza, implementandole nella propria crescita personale come nella tutela e facilitazione della evoluzione dell’altro
– Acquisire soft skills emotivi e competenze di analisi e gestione emotivocomportamentale
– Acquisire competenze di comunicazione non violenta e negoziazione dei conflitti
– Conoscere le basi del pensiero creativo e neuroestetico e saper orchestrare interventi di facilitazione della creatività nella risoluzione di problemi complessi
Il Master si avvarrà di tutte le risorse possibili quanto alla trasformazione delle competenze acquisite in opportunità occupazionali, con sostegno allo sviluppo dell’intraprendenza, partnership con realtà professionali istituzionali e private, al fine di un avvicinamento sempre maggiore di questi profili professionali al mondo del lavoro, della ricerca, dell’imprenditoria, delle organizzazioni.

Moduli, CFU

ModuliDescrizioneSSDCFUTot.Ore
Modulo 1Intelligenza emotiva: modelli teorici e sviluppo (IUL e Silvia Iaccarino)MPSI01 MPED06150 ore
Modulo 2Fondamenti di fisica dei sistemi complessi (Faggin?)6150 ore
TesiFinal Project Work66150 ore
Tot6601500

Modulo 1
Antropologia della salute e etnomedicine

La profonda relazione tra salute, ambiente, cultura e cura tra simboli, riti, miti, archetipi e cosmologie che informano le credenze e infine le prassi e gli stili di vita in fatto di ben-essere.

L’acquisizione di uno sguardo antropologico della salute permette di intendere la relazione complessa tra cultura, tradizione e natura, che plasma i sistemi di cura nel mondo, comprendere lo stretto rapporto intercorrente tra l’umano e il suo contesto naturale e sociale per poter poi essere in grado di applicare le conoscenze acquisite nei diversi ambiti applicativi.

Modulo 2
Etnobotanica e futuro degli ecosistemi

L’etnobotanica, scienza interdisciplinare e transdisciplinare, permette il viaggio attraverso la relazione uomo-pianta, collegandosi a temi di ordine geopolitico, ecologico, etnografico che appaiono sempre più attuali per il recupero e la tutela dell’ecosistema di cui facciamo parte, oltre che per l’inesauribile patrimonio di conoscenze ancora inesplorate che il mondo vegetale ci offre. Infine, la particolare organizzazione del mondo vegetale, la sinergia e cooperazione delle specie vegetali e animali che sorreggono i grandi ecosistemi come quelli delle foreste vetuste o tropicali, le particolari forme di adattamento e sopravvivenza che le piante sanno attuare, costituiscono fonte di ispirazione per il futuro delle società umane, oltre l’antropocentrismo verso la coscienza del biocentrismo.

Modulo 3
Neuroestetica e stati modificati di coscienza

Le frontiere della ricerca neuroscientifica sulla coscienza, sulla sensorialità e sugli orizzonti di sviluppo e cura che ne scaturiscono, hanno riaperto la strada allo studio del potere che stati di coscienza modificati, ben noti e praticati da secoli, come l’estasi, la meditazione, la trance, possono avere su malattie neurodegenerative, alterazioni psichiche croniche, dipendenze e forse persino patologie oncologiche, ma anche ben-essere, concentrazione, memoria e apprendimento.

Tornano così alla ribalta i grandi temi del potere della bellezza, del suo ruolo terapeutico ed evolutivo, che migrano dai territori artistici e letterari, dal mito della Grecia classica, al sapere rinascimentale, alle pratiche sciamaniche e alla psicologia psichedelica, sino alla più avanzata ricerca neuroscientifica.

Modulo 4
Intelligenza emotiva, comunicazione, relazione, negoziazione dei conflitti

L’intelligenza emotiva è la grande risposta alle criticità della vita: dalle relazioni affettive al successo lavorativo, dalla gestione dei conflitti al team building.

Intelligenza emotiva e comunicazione sono strettamente correlate e conoscere e saper gestire il proprio profilo emotivo comportamentale come quello degli altri e dei gruppi significa fare la differenza nella costruzione di un mondo empatico, di un campo sicuro, di un terreno di crescita. Nella famiglia, nella scuola, nelle istituzioni, nelle aziende, persino nei tribunali. Verso un mondo di pace, dove l’intelligenza è al servizio di ciò che accomuna e non di ciò che divide.

Modulo 5
Neuroplasticità, Intelligenza Artificiale, orizzonti di ricerca e sviluppo neurale

La neuroplasticità è la grande scoperta in fatto di potenziali di sviluppo neurale ed è ancora tutta da scoprire. Le reti neurali sottendono i processi della memoria e dell’apprendimento come anche la strutturazione dei copioni emotivi. Il sistema nervoso è plastico e può rigenerare o vicariare networks neurali in una danza tra genetica, chimica e ambiente.

Il connettoma, l’insieme delle reti neurali di un individuo, è una identità in divenire, sin dal tempo della gestazione e risente delle vicende dell’attaccamento e delle stimolazioni della sensorialità per tutta la vita, offrendo un potenziale trasformativo ancora in buona parte ignoto.

La ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale si embrica con gli studi sulla neuroplasticità offrendo grandi scorci di sinergiche interazioni e aprendo inevitabili dilemmi bioetici. L’ibridazione uomo macchina sarà una delle sfide del prossimo futuro in molti livelli della società, nella scuola, nelle aziende. È necessario preparare i professionisti del futuro alla gestione di questa affascinante complessità affinchè diventi occasione di evoluzione etica e benefica.

Modulo 6
Eutonologia, Neuroscienze affettive e PNEI

Eutonologia è un termine coniato da Henri Laborit per intendere lo studio dei processi dinamici di mantenimento e ripristino dell’omeostasi, e di risposta allo stress.

Le neuroscienze appaiono come un filone trasversale alla biodinamica dei sistemi complessi del vivente, che permette di avere una visione globale della relazione tra biografia e biologia, nel gioco circolare di interdipendenza tra psiche, affetti, sistema nervoso, endocrino e immunitario.

La promozione della salute di individui e comunità passa attraverso buone pratiche di prevenzione e trattamento dello stress, facilitazione di stili di vita improntati al ben-essere e cura della complessità e multidimensionalità del sistema psicosomatico.

Modulo 7
Ecologia della mente e sistemi complessi

La fisica, la biologia e la psicologia si incontrano al vertice della complessità.

Ecologia della mente significa soprattutto, nel solco di Bateson, l’acquisizione di una logica sistemica, che guarda non ai singoli componenti di un sistema ma alle relazione tra di essi, per comprendere appieno la natura del sistema stesso e poterlo così armonizzare.

Si tratta soprattutto di un mutamento del paradigma di pensiero, una espansione di coscienza volta alla comprensione della non linearità del reale.

La fisica moderna, gli studi sulle teorie del caos, appaiono molto più adatti a spiegare tutti i fenomeni complessi che danno vita alla vita stessa, dal clima alle migrazioni dei popoli, dal bonding madre bambino, ai rituali sociali, dagli ecosistemi ai sistemi scuola e famiglia.

Solo un pensiero complesso può orchestrare la complessità del vivente e salvaguardarla.

Modulo 8
Biofisica della vita: suono, luce, acqua

La fisica di frontiera ha fatto luce sul mondo sotteso alla materia, mutando radicalmente i paradigmi della scienza, della psicologia, della medicina e persino la visione del mondo.

La fisica della vita è fatta di vibrazioni, campi elettromagnetici, morfogenetici, domini di coerenza, memorie informazionali che possono rendere un poco più intelligibili i grandi misteri dell’universo e costituire un affascinante territorio di ricerca e applicazioni per interventi innovativi in termini di salute globale. La fisica del suono, della luce e dell’acqua non sono solo complicate teorie per addetti ai lavori, ma possono fornire conoscenze da implementare in un percorso trasversale di tutela della salute globale. 

Modulo 9
Salute globale, sostenibilità, cooperazione, biodiversità

La salute delle popolazioni nel contesto mondiale conduce alla visione globale delle grandi problematiche della tutela della biodiversità, della equity e sustainability, della cooperazione.

Il modulo intende fornire le basi fondamentali per comprendere e analizzare i determinanti geopolitici, economici, sociali, epidemiologici, climatici ed ecosistemici che entrano nelle dinamiche della salute su scala globale per poter poi circoscrivere focus di intervento specifici nei diversi ambiti di applicazione, nella costruzione di una sensibilizzazione della società ai temi della globalizzazione e nella trasformazione dei paradigmi

Destinatari

Il corso è indirizzato a laureati di qualsiasi ambito di studio (laurea triennale, diploma di laurea, titolo italiano o straniero equipollente). Sono incoraggiate le candidature di professionisti o diplomati in ambiti anche molto differenti tra loro, con formazioni trasversali ed eclettiche rispetto alle discipline del master.

Requisiti e titoli di accesso: Diploma di Laurea Triennale

Numero minimo:

Uditori: è previsto l’accesso a uditori non in possesso di titolo di laurea triennale, i quali potranno partecipare a tutte le attività del Master, ricevendo attestato finale di frequenza.

 

Modello formativo

Il modello formativo della IUL, flessibile e personalizzabile in base alle conoscenze ed esperienze pregresse degli studenti, prevede per ciascun modulo momenti di didattica erogativa -DE (azioni didattiche assimilabili alla didattica frontale) e momenti di didattica interattiva – DI (forum, webinar, ecc.), quali ad esempio: 

  • fruizione online e in auto-apprendimento del materiale didattico predisposto dal docente (video lezioni, materiali di approfondimento, risorse in rete, ecc); 
  • forum di approfondimenti tematici monitorati costantemente dal docente e da un tutor disciplinare; 
  • incontri in modalità sincrona con il docente per approfondimenti su specifici argomenti del modulo.
  • Durante tutto il percorso formativo è inoltre prevista una figura di supporto con competenze trasversali, il tutor di percorso che: 
  • supporta gli studenti all’utilizzo e alla fruizione dell’ambiente formativo-comunicativo; 
  • ha conoscenza approfondita dell’ambiente IUL e delle scelte metodologiche; 
  • interagisce con tutti gli attori del percorso formativo (segreteria didattica e amministrativa, docenti, tutor disciplinari e studenti) attraverso mailing list e forum; 
  • filtra e indirizza le richieste e le informazioni provenienti dagli studenti stessi verso docenti, tutor disciplinari, segreteria didattica e amministrativa. 

Al termine del percorso formativo è previsto lo svolgimento di un Project work: l’attività, svolta con il costante supporto online del docente e del tutor, prevede lo sviluppo di un lavoro di ricerca individuale, partendo da uno degli argomenti affrontati durante la didattica del Corso e concordato con il docente e il tutor. 

Requisito indispensabile per poter accedere alla discussione finale del Project Work, che si svolgerà in presenza, è aver superato tutti gli esami previsti dai singoli moduli del Corso.

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